La manifestazione indetta per domenica 8 dicembre, a Corleto Perticara rappresenta un utile occasione per riproporre gli interrogativi che “Basilicata Possibile” ha rivolto al Presidente e alla Giunta Regionale di Basilicata all’indomani dell’annuncio del via libera all’avvio dell’impianto di estrazione della Total.
I temi legati al così detto punto zero ambientale e sanitario, alla effettiva e contestuale operatività degli strumenti di monitoraggio previsti e alle loro modalità di funzionamento, ai piani di emergenza e a quanto altro concorre a tutelare la salute dei cittadini e a salvaguardare il territorio, meritano risposte ben più chiare e rigorose di quelle finora offerte da parte di chi avrebbe la responsabilità del governo regionale.
Aderiamo dunque alla manifestazione dell’8 dicembre anche per dare seguito alla campagna di sensibilizzazione dei cittadini lucani che abbiamo avviato da settimane chiedendo loro di firmare la petizione popolare che chiede il blocco immediato delle estrazioni e il diniego del rinnovo della concessione ENI in Val d’Agri.
Gentile non si faccia intimorire dalla apparente scarsa partecipazione, la opinione pubblica non si forma più nelle piazze o nei circoli dei partiti ma sui social che, sfuggendo al controllo e al ricatto ictu oculi dei politici e dei loro referenti, rappresentano la espressione della democrazia allargata e della volontà popolare non allineata ai partiti dominanti.
Noi figli di una patria minore sappiamo chi sono i responsabili politici contro cui far valere la class action per i danni subiti alla immagine del nostro territorio, dei nostri parchi, dei prodotti ortofrutticoli e lattiero caseari che provengono dalla Val d’Agri e che si fregiano addirittura dei marchi I.G.P. e D.O.C. ,a causa delle trivelle petrolifere che violentano la nostra terra.
I primi a mobilitarsi, seguendo l’esempio di Greta, dovrebbero essere i giovani e gli studenti liberi dai condizionamenti e dai ricatti politico-occupazionali dei nostri amministratori le cui scelte sono “contaminate” dalle compagnie petrolifere
Quello che più preoccupa è il silenzio assenso degli ambientalisti, della falsa sinistra e delle alte istituzioni della repubblica dinanzi all’ affronto alla salute umana e all’ambiente rappresentato dall’idrogeno solforato, i suoi affini e altri composti cancerogeni organici e minerali, derivanti dalle estrazioni petrolifere e che sono un veleno anche per le piante, l’acqua e gli altri animali.
Nella elaborazione, altamente scientifica, delle analisi SWOT del PSR Basilicata 2014-2020 nessuna menzione, forse per non offuscare la rappresentazione dell’eden lucano, è stata fatta dell’oro nero il cui sfruttamento è sicuramente una opportunità per il governo centrale e i suoi referenti locali ma un sicuro pericolo per tutti gli altri oli ( oro giallo : l’olio ; oro rosso : il vino; oro blu: l’acqua).
Evidentemente tale imbarazzante presenza, rappresenta un punto di forza e di opportunità per il governo trivellatore e i suoi referenti lucani ma una minaccia per la Buona pratica agricola e una debolezza per il turismo enogastronomico, oltre che un pericolo per le coltivazioni agricole, gli alimenti e gli allevamenti.